Avevo bisogno di cambiar aria e, così, ho cambiato patria e paese: sono andato in Svizzera che è alle porte di casa mia.È stata una passeggiata magnifica. Malgrado lo scrosciare di una pioggia incessante, come se il temporale mi vietasse di cominciarla, il mio paesaggio a poco a poco si è coperto di un cielo con poche nubi, inondato dalla luce del sole. Sul finire poi della giornata, nemmeno le folate improvvise di un vento violento sono riuscite a diminuirne il tornaconto che ne è venuto, sebbene la cattiveria di un tempo dispettoso sembrava volersi vendicare della mia insperata fortuna.Per unire l’utile al dilettevole, sono andato in cerca di qualcuno che volesse pubblicare i miei libri e, come al solito, non l’ho trovato. Il primo editore stava per chiudere bottega perché era vecchio e ammalato, il secondo mi ha fatto aspettare a darmi udienza con una anticamera senza fine. Nell’attesa ho scorso la produzione della casa editrice: tra i libri di buon senso una quantità di cianfrusaglie in vendita solo per far quattrini. Con il tempo che passava aumentava in me la perplessità che il mio libro finisse come una cosa inutile tra le quelle tante messe in vetrina così, con una scusa qualunque, sono scappato prima di essere ricevuto e mi sono liberato da una preoccupazione, ma purtroppo anche da una pubblicazione.Una volta a casa, mi sono accorto di non aver perso la giornata, non solo per aver fatto una passeggiata divertente, ma anche istruttiva; infatti, è inutile preoccuparsi di fare tante cose, nemmeno di scrivere libri, ché poi non si sa a cosa servono, siamo sempre in viaggio e quel che conta è andare verso una meta che non è la fine della vita, ma il continuare di una preghiera e, allora, tutto quel che intorno passa è un bel paesaggio fatto apposta per metterla in cornice.
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