Retroscena di un giudizio
Casa di Pilato. Un ampio salone addobbato con sfarzo. Sulla scena la moglie di Pilato in vestaglia con le sue serve.
Sara. (sottovoce a Livia). Oggi la padrona è di cattivo umore...
Moglie di Pilato. (A Sara). Dov’è mio marito?
Sara. In tribunale.
Moglie di Pilato. È per via di quel Gesù.
Livia. Lo devono giudicare.
Sara. Lo vogliono condannare.
Moglie di Pilato. Ah, che notte! I fantasmi dei morti tutti addosso a me, ossessionati che vogliono la vita! Figure vuote, personaggi senza senso, spettri del nulla! La morte aspetta tutti. Non si fa vedere. È dietro l’angolo di casa e ride sicura della sua vittoria!
Entra il bambino della mogle di Pilato
Bambino. Ciao mamma!
Non voglio andare a scuola!
Moglie di Pilato. E invece ci vai!
Moglie di Pilato. (rivolta a Sara). Dagli la colazione e poi portacelo subito.
Bambino. Prima voglio una favola!
Moglie di Pilato. Ci mancherebbe altro!
Bambino. Voglio una favola!
Moglie di Pilato. Smettila non vedi come ci troviamo!
Bambino. Voglio una favola!
Moglie di Pilato. Basta, lagna!
Moglie di Pilato. (A Sara). Raccontagli una favola e che la sia finita!
Sara. Vieni qui, con me...
Bambino. Non mi vuol bene...
Sara. Lascia a stare...
Senti questa!
C’era una volta un contadino...
Bambino. Allora era povero!
Sara. Anzi era il padrone di tutta la terra di quel posto...
Bambino. Allora era ricco!
Sara. Quando venne la stagione buona disse ai suoi operai di preparare i campi. Questi liberarono il terreno dalle erbacce, tolsero i sassi grossi, lo ararono e, alla fine, venne il padrone stesso per seminare. Eppure, passato il suo tempo, nacquero solo sterpi ed erbaccia.
Bambino. Che rovina!
Sara. Ma quel padrone aveva ancora un ultimo seme d’oro, l’unico che gli era caro, tanto che aveva paura a metterlo sotto terra. Si immaginava, infatti, che avrebbe perso pure lui. Ma, alla fine, perché non gli rimaneva altro, si risolse di seminarlo a sua volta.
Venne l’inverno, il gelo, la neve, la pioggia ed il seme morì, marcì, perse il suo splendore e non si poteva nemmeno più distinguere dallo sporco della terra sporca che lo teneva sepolto. Ma quando venne la primavera comparve una piccola pianta verde, che si rinvigorì ben presto, divenne una spiga d’oro, piena di semi, così tanti che invasero tutta la terra con il loro splendore e la loro bellezza.
Ed era stato un seme solo, ma era dovuto morire nel buio, per risorgere nella luce di un giorno senza fine.
Bambino. Allora era un seme magico!
Sara. Era un seme incantato!
Bambino. Allora non esiste!
Sara. E invece c’è in quella terra che il Signore stesso ha seminato!
Bambino. Che bello!
Torna la moglie di Pilato
Moglie di Pilato. Sei contento adesso?
Moglie di Pilato.(a Sara). Mandalo a scuola, ché dà fastidio...
Bambino. E va bene, ci vado! (Esce)
Moglie di Pilato. (A Sara). Meno male che è rinsavito!
Moglie di Pilato. (A Livia). Senti un po’, Livia, quel tuo bel tipo che ti gira intorno...
Come va con lui?
Livia. Ma, signora!
Moglie di Pilato. Va bene, va bene...
Ma, se ti mando da mio marito con un biglietto, lui è sempre lì a fare la guardia, no?
Ti lascerà passare senza far tante storie?
Livia. Certo, signora!
Moglie di Pilato. Bene!, Vai! (Consegna a Livia un biglietto) .Sai cosa c’è scritto?
Te lo leggo io, così risparmi di leggerlo tu di nascosto...
Anzi leggilo forte!
Livia. (Legge) Sta attento con quel giusto! Questa notte non ho chiuso occhio per lui!
Moglie di Pilato. Capisci che è importante!
Ma io non posso immischiarmi ufficialmente. Si metterebbero a ridere, io romana e lui giudeo...
Non ti pare?
Livia. Certo, signora!
Moglie di Pilato. (Rifacendo Livia). Certo, signora! Certo, signora! Non sai dirmi altro?(Continuando come soprappensiero) Ci fosse di mezzo solo la politica, allora.., ma qui c’è anche la religione!
Siamo tutti atei... Chi fa il suo lavoro pensando che c’è Dio?
Ma chi può dirsi sicuro che Dio faccia il suo non pensando a noi?
Insomma come ci giudicherà?
Moglie di Pilato. (Rivolta a Livia). Su va’ da mio marito con il biglietto...
E nemmeno si possono dire le cose chiaramente! Almeno mi desse ascolto!
Livia esce.
Moglie di Pilato. (Rivolta a Sara). Senti Sara! Chi è questo Gesù?
Sara. Signora, non lo conosco...
Moglie di Pilato. Beh! Non preoccuparti!
Non sono il giudice inquisitore di come tu la pensi...
Moglie di Pilato. (Tra sè). Come sono stanca!
È il mattino presto!
Tutte queste storie, questi bagni caldi e freddi, e poi anche la ginnastica...
Ma, siamo donne, e ci ascoltano solo se siamo belle... Purché non troppo belle!
Questo è ancor peggio!
Ma hai mai visto una donna brutta? Purché sia simpatica, questo basta...
Ma non tutte riescono come vorrebbero.
Moglie di Pilato. (Di nuovo a Sara). Come le considera costui le donne?
Sara. Questo è un punto a suo favore!
Moglie di Pilato. E le donne come considerano lui?
Sara. Con venerazione e rispetto!
Molte sono le sue seguaci.
Alcune, per mezzo suo, sono state liberate dal demonio.
Moglie di Pilato. Ahi! Ahi! L’ho detto che è una cosa seria!
Una donna senza il suo demonio!
È una cosa troppo seria!
È tornata Livia?
Sara. Vado a vedere!
Moglie di Pilato. Ma no! Non andare.
Se la cosa è importante, come si dice, verrà subito da me, altrimenti vedremo...
Entra Livia
Livia. Signora, suo marito ha letto il biglietto...
Moglie di Pilato. E cosa ha detto?
Livia. Non ha detto niente...
Moglie di Pilato. Ma, che faccia ha fatto?
Livia. Difficile dirlo.
Moglie di Pilato. Si è scomodato un pochino?
Oppure continuava a fare il pretore trionfante sulla poltrona dei suoi poteri?
Livia. Che sembrasse comodo, non lo si può proprio dire!
Moglie di Pilato. Brutto segno!
Era serio?
Livia. Fin troppo!
Non vorrei dire che avesse paura, perché non era l’imputato: lui sedeva a giudicare.
L’imputato stava ai suoi piedi per essere giudicato.
Moglie di Pilato. Dillo pure che era spaventato!
L’ho ben capito. E tu pensi che io gli abbia mandato il biglietto perché sono tranquilla?
Sono brutti segni, questi!
Moglie di Pilato. (A Livia). Ritorna in tribunale, ma vieni subito a cose ultimate, per dirmi com’è andata.
Livia esce. Entra una serva
Serva. C’è la moglie di Caifa che chiede un colloquio urgente...
Moglie di Pilato. Mandala via!
No! Purtroppo non si può!
Le hai detto che non sono ancora uscita dal bagno?
Serva. Mi ha detto lei stessa che sareste stata impedita, ma che doveva importunarvi lo stesso, perché costretta dalla situazione.
Moglie di Pilato. È per via di quel Gesù!
Costretta dalla situazione!
E, allora, che c’entro io? L’ho costretta io?
Loro fanno i danni e noi ne dobbiamo portar la pena.
D’altra parte a comandare siamo noi... Almeno così pare.
Come poi se loro ubbidissero.
Come proprio non pare per niente.
Moglie di Pilato. (Guardandosi in uno specchio). Come mi trova?
Una casalinga!
Almeno le perle!
Dammi quella collana... Altrimenti mi tratta come la sua serva...
(Si mette una collana di perle).
Moglie di Pilato. (Rivolta alla serva con un accento ironicamente rispettoso). Su, non fare aspettare la moglie del sommo sacerdote e dille gentilmente: la signora non è in grado di ricevere, meglio non riceve per nessun motivo, proprio nessuno, salvo lei, naturalmente!
(A se stessa). Per forza, sono costretta!
(Alla serva). Eh! Sta attenta a non dire che sono costretta.
Mi hai capito bene!
Serva. Si, signora!
Entra la moglie di Caifa
Moglie di Caifa. Cara, sei bellissima!
Moglie di Pilato. Io credo sempre ai complimenti, perché mi piacciono, come se fossero veri ma, se lo dici tu, allora ci credo davvero!
Moglie di Caifa. Eppure anch’io... Ma, che vuoi l’età...! Quando ai miei tempi... Ma ora se non appartieni alla cerchia di chi ha qualcosa da dire , non ti guarderebbe nemmeno un cane!
Moglie di Pilato. Io starei sempre ad ascoltarti!
La tua esperienza... I tuoi consigli...
Ma dobbiam parlare ora di altri problemi?
Moglie di Caifa. Problemi?
Mai!
Almeno per noi.
Ci si preoccupa sempre per gli altri...
Il popolo, così difficile da capire...
Difficilissimo da mantener nel giusto corso...
Come un fiume che se straripa, fa solamente danni...
Mio marito si preoccupa...
Gli umori della piazza così pronti a cambiare...
Moglie di Pilato. D’altra parte, magari la piazza...
Insomma un po’ di animazione... Qualche volta può far comodo, o meglio, ci se ne può servire...
Moglie di Caifa. Hai proprio ragione.
Certe dimostrazioni si devono anche approvare. Altre tollerare. Altre ancora purtroppo subire. Ieri ne è scoppiata una e oggi ce n’è un’altra...
Ma sempre si deve intervenire per regolare, interpretare, dirigere... Anche se poi in fondo non sono mai contenti di niente!
Moglie di Pilato. Mai contenti? Di che cosa?
Moglie di Caifa. Per non esser contenti ‘di che cosa’, motivi ce ne sarebbero...
Purtroppo è che finiscono con il non essere contenti ‘di chi’.
Ed invece tu sai quanto al sommo sacerdote stia a cuore la pace e il rispetto della autorità costituita. Ci mancherebbe altro che si desiderasse un altro re, all’infuori di Cesare, il nostro stimato imperatore!
Insomma, la pace prima di tutto!
Cesare è garante della pace su tutta la terra, ma non solamente, anche delle nostre istituzioni.
Chi vuole essere re, al posto di Cesare, è contro di lui e contro le nostre istituzioni.
Questa è la situazione attuale.
Moglie di Pilato. Ma nessuno oggi vuol mettersi contro le istituzioni giudaiche!
Moglie di Caifa. Nessuno!
Però non bisogna sottovalutare certi reucci da strapazzo che, con la scusa di far qualche miracoletto, si tirano dietro un branco di mascalzoni.
Insomma, noi non abbiamo responsabilità dirette, siamo donne e non siamo nemmeno i giudici della situazione... Ma non possiamo certo dimenticarci di certi sovvertitori che seducono...
Moglie di Pilato. Bisogna esser sempre vigilanti...
Moglie di Caifa. E stroncare sul nascere... Con decisione... Senza debolezze...
Non vorremmo finire con il far la parte dei nemici di Cesare... E meritarci ingiustamente una simile fama, con il rischio che le cose si risappiano...
Non sarebbe il primo caso che per debolezza o per calunnia qualcuno è stato accusato di aver favorito il disordine e, magari poi, insieme alla fama ha perso anche il posto e lo stipendio...
Moglie di Pilato. Bisogna stroncare sul nascere...
Moglie di Caifa. Pensa un po’ se Cesare venisse a sapere che si sottovalutano i terroristi che aspirano al potere!
Moglie di Pilato. Cesare ha fiducia...
Moglie di Caifa. Per questo non ha mai mandato incaricati a far controlli...
Non ha mai cambiato le sue preferenze verso chi gli è fedele...
Moglie di Pilato. Perché si è vigilanti...
Moglie di Caifa. E attenti...
Moglie di Pilato. E attenti...
Moglie di Caifa. Pronti a stroncare sul nascere...
Moglie di Pilato. Senza debolezze e falsa pietà...
Moglie di Caifa. Senza pietà...
Moglie di Caifa. (Cambiando tono e umore, più allegra). Ma di cosa stiamo parlando proprio noi? A star sempre immersi nella politica, per via dei nostri mariti, si arriva a rubar persino il tempo alle amiche...
Spero di non aver troppo abusato...
Sei appena uscita dal bagno e non ti ho lasciato nemmeno vestire.
Moglie di Pilato. Non ti avrei lasciata andar via, senza almeno vederti...
Moglie di Caifa. Né io passar sotto le finestre del tuo palazzo, senza nemmeno salutarti.
Ma ora devo proprio andare!
Moglie di Pilato. Mi spiace che vai già via...
Spero di rivederti presto!
Moglie di Caifa. Grazie ancora! Arrivederci.
Moglie di Pilato (Dopo che è uscita la moglie di Caifa). Peste! Serpe! Vipera!
(rivolta a Sara) Sara, vieni qui!
Chi è quel Gesù?
Sara. Signora... Che devo dire...?
Moglie di Pilato. Guarda che tu non c’entri!
Qui c’è qualcosa di ben più grande di me e di te!
Più grande dei Giudei e dei Romani!
Allora vuoi dirmi chi è?
Sara. Dicono che è il Figlio di Dio...
Moglie di Pilato. Figli di Dio, siamo un po’ tutti.
Questo non è un gran male!
Sara. Ma egli si comporta come chi è Dio.
Moglie di Pilato. Cosa vuol dire?
Sara. Egli definisce la verità con la sua vita.
Moglie di Pilato. La verità dipende dalle leggi e dalle tradizioni...
Sara. Egli si è fatto misura delle leggi ed interprete delle tradizioni.
Non condanna nemmeno i nemici e sana i malati...
Moglie di Pilato. Sana i malati?
Sara. Anzi ha risuscitato dei morti. E dice che distruggerà il tempio e in tre giorni ne riedificherà uno nuovo.
Moglie di Pilato. Impossibile!
Ma questa Livia non torna!
Entra Livia
Moglie di Pilato. (A Livia). Cosa fa Pilato?
Livia. Di tutta la faccenda, se ne è lavato le mani.
Moglie di Pilato. Bella decisione!
Scoperta sensazionale!
Esempio storico di impareggiabile saggezza!
(Con prosopopea).
Fermati Storia e ammira!
Annullatevi epoche già passate, perché ne inizia una nuova!
Cessi il tempo per ricominciar la vita!
Ecco:
sulla sedia del governo troneggia un Pilato,
con il codice in mano aperto alla pagina dove aveva già messo il segnalibro!
Osannato dal popolo compiacente,
accettato dai conniventi del luogo,
raccomandato dai compagni di partito,
inferito dal potere centrale.
(Ironica).
Che poi sia una autorità nel suo mestiere chi lo può dire?
Forse l’imperatore che lo ha nominato?
O, magari la dea Roma che non lo mai visto nemmeno in figura?
(Più seria).
Ascoltatemi almeno voi!
Cosa fa quel furbo?
Se ne lava le mani!
E a chi ha dato la responsabilità del giudizio?
Livia. Ai Giudei...
Moglie di Pilato. Allora non ha condannato Gesù?
Livia. Lo ha condannato!
Si, ha condannato Gesù, ma dietro la pressione dei Giudei.
Loro stessi si sono dichiarati responsabili di quel giudizio.
Moglie di Pilato. Ma Gesù cosa ha detto? Cosa ha fatto?
Livia. Non poteva far nulla, ma quel nulla lo ha fatto con una dignità e maestà che ha impressionato tutti!
Moglie di Pilato. Disgraziati!
Un giudizio così sbrigativo per un Dio!
Purtroppo la cosa non finirà nè presto, nè mai!
Sara. Ma se è Dio, allora non ‘purtroppo’, ma ‘fortunatamente’ la cosa non finirà con una morte. Ritornerà la vita!
Moglie di Pilato. Taci! Purtroppo ci siamo di mezzo noi e non come spettatori!
Una piazza di Gerusalemme. Una signora, la moglie del comandante delle guardie, davanti alla porta di casa sua a colloquio con un impiegato del sinedrio, vestito come un messo comunale.
Messo del sinedrio. Buon giorno, signora.
È lei la moglie del comandante delle guardie?
Dov’è suo marito?
Moglie del capo delle guardie. Scusi io non la conosco!
Messo del sinedrio. Sono un impiegato del sommo sacerdote che cerca suo marito...
Moglie del capo delle guardie. Per che cosa?
Messo del sinedrio. Per via di quel Gesù che suo marito dice che si è risvegliato dalla morte...
Moglie del capo delle guardie. Volete saper anche voi com’è successo?
C’è poco da dire, solo che quello che voi dite esser stato morto si è alzato dal sepolcro in una luce accecante.
Messo del sinedrio. Se era accecante, come ha fatto suo marito a vedere?
Moglie del capo delle guardie. Anche il sole acceca, però lo si vede...
Messo del sinedrio. Lasciamo perdere... Suo marito dormiva!
Moglie del capo delle guardie. (Ironica). E il morto ne ha approfittato per scappare...
Moglie del capo delle guardie. (Seria). Domandatelo alle altre guardie.
Messo del sinedrio. Malgrado dormisse, suo marito non deve aver paura di aver trasgredito gli ordini.
Si capisce benissimo che per curare un morto non si deve stare sempre svegli... Il gran sacerdote dice che è scusato... Anzi, come lui fa in questi casi, ha preparato una bella mancia, perché suo marito dica la verità, cioè che tutto il manipolo dormiva...
Moglie del capo delle guardie. E quel Gesù dove è finito?
Messo del sinedrio. Lo hanno portato via i suoi discepoli!
Ovvio, no?
Moglie del capo delle guardie. Ovvio! Lo avete visto voi...
Messo del sinedrio. Ovvio, perché lo ha visto suo marito e le altre guardie...
Moglie del capo delle guardie. Mentre dormivano?
Moglie del capo delle guardie. (Ironica). Mentre dormivano, potevano osservare di sottecchi, in silenzio, senza farsi accorgere, che il morto, contravvenendo alle disposizioni sanitarie di polizia mortuaria, veniva fraudolentemente rubato ed allontanato dal suo legittimo luogo di sepoltura da alcuni terroristi, pronti ad usarlo per successivi progetti di propaganda proibita e di azioni sovversive...
Messo del sinedrio. (Alterato). Insomma, quando c’è di mezzo una buona mancia non si dovrebbero fare tante storie!
Moglie del capo delle guardie. E, se il governatore viene a sapere che le guardie dormivano?
Messo del sinedrio. (Conciliante). Non si deve preoccupare!
Pensa forse che il sommo sacerdote faccia le cose a metà!
Per il governatore sa lui come comportarsi.
Insomma quante domande!
Adesso che sa come stanno le cose, mi dice dove è suo marito?
Moglie del capo delle guardie. In servizio!
Messo del sinedrio. Dove?
Moglie del capo delle guardie. Sono io il governatore?
Comando io a mio marito dove deve andare?
Messo del sinedrio. Insomma questa mancia non vi interessa proprio?
Moglie del capo delle guardie. Certo che mi interessa!
Con questi chiari di luna!
Messo del sinedrio. Allora mi manda da suo marito? Si o no?
Moglie del capo delle guardie.(Con prosopopea). Verrà lui stesso! Egli sa molto bene quali sono i suoi doveri e si presenterà subito dai suoi superiori, senza farli aspettare!
Messo del sinedrio. Ah! Finalmente! Ci voleva tanto!
Allora intesi! E buona giornata!
Moglie del capo delle guardie. Ho capito benissimo! Sono contento che lei sia venuto...
Venga ancora a trovarci!
Moglie del capo delle guardie. (Tra sè). Se si tratta di mance!
Entrano in scena diversi passanti
Primo passante. Signora! Dicono che quel morto se ne sia andato!
Ha mai sentito dire che i morti camminano...?
Moglie del capo delle guardie. Ero lì io a vedere?
Secondo passante. Però c’era suo marito...
Moglie del capo delle guardie. Però era buio!
Terzo passante. Ma ci fu una luce improvvisa...
Moglie del capo delle guardie. Forse sono stati i suoi discepoli a portarlo via...
Primo passante. Cosa dice suo marito?
Secondo passante. L’ha visto rivivere?
Terzo passante. Ha visto la luce?
Quarto passante. Ha sentito il frastuono?
Moglie del capo delle guardie. Quante domande!
Mio marito era preoccupato perché le guardie dormivano...
Primo passante. Da quando in qua le guardie fan la sentinella ai morti!
Secondo passante. Adesso non è più morto!
Primo passante. Si è mai sentito dire che i morti risuscitano?
Terzo passante. E allora questo Gesù dov’è?
Quarto passante. Non aveva egli detto che sarebbe risorto?
Primo passante. Le uniche persone che hanno visto erano le guardie...
Secondo passante.(Ironico). Ma le guardie dormivano e il comandante era intento a svegliarle!
Primo passante. No! A vegliarle!
Terzo passante. Con le nostre tasse pagano lo stipendio alle guardie per dormire!
Secondo passante. E intanto i morti risorgono!
SCENA TERZA
La Maddalena davanti al sepolcro di Gesù.
Maria Maddalena.
Il Signore è risorto!
Come ci aveva predetto.
Gli angeli lo hanno annunziato.
Io l’ho visto!
Dopo tre giorni di buio è tornata la luce.
Dopo tre notti di morte è rifiorita la vita.
Egli ci precede in Galilea.
Ci precede sul nostro cammino,
ci accompagna con le sue parole,
ci aiuta la sua vita,
ci sprona il suo amore.
Ci guida verso il suo stesso destino di gloria,
di croce
e di resurrezione
che noi immaginiamo appena,
senza comprendere del tutto.
Come affrontare un simile cammino?
Ma, egli è risorto e ci precede!
Oh! Potessi volare per incontrarlo!
Devo fare un passo alla volta,
quello che mi è concesso,
per arrivare da lui...
Gesù! Ti seguo. Calco le tue orme!
Come ti potrò chiamare?
Guida, amico, fratello mio.
Gioia.
Vita.
Resurrezione!
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